Un cielo scuro, nubi gravide di pioggia, sei pannelli che uniti formano uno schermo, l’acqua in cui un uomo affonda: ha un fascino magnetico la danza di Pontus Lidberg, artista in ascesa, ancora poco conosciuto in Italia, molto noto all’estero, invitato da compagnie come il New York City Ballet. Una danza, la sua, “che rifugge da ogni esibizione virtuosistica e muscolare, niente energia in evidenza. Al contrario, movimenti liquidi, morbidi, che fanno ricorso alle molte possibilità del contemporaneo e che si impongono in una spirale di leggerezza e spiritualità” (La Stampa). Per il Ballet Grand Théâtre De Génève – nuovamente al Verdi dopo il trionfo della passata Stagione – il coreografo svedese ha allestito uno spettacolo su alcuni passi della Passione secondo Matteo di Bach. Una rilettura intensa e molto personale, dove cinema e coreografia si interrogano sulla sublime partitura bachiana esprimendone appieno tutto il dolore e l’estrema bellezza.
Perchè non perderlo
Un dialogo ispirato e commosso tra danza, filmati e musica: la vertigine della Passione secondo Matteo di Bach nella geniale rilettura di Pontus Lidberg.
Maurizio Baglini, Consulente artistico Musica/Danza